News

Peggiorano i conti pubblici di Lisbona

13 anni fa - giovedì 31 marzo 2011
Deficit più alto del previsto e taglio delle stime sul Pil: queste le notizie dell’ultim’ora su Lisbona.
Deficit più alto del previsto e taglio delle stime sul Pil: queste le notizie dell’ultim’ora su Lisbona, che ci portano a modificare il nostro consiglio sulle obbligazioni portoghesi.
· L’istituto nazionale di statistica portoghese ha oggi aggiunto un’altra “tegola” alla già pericolante situazione dell’economia lusitana: il rapporto tra il deficit (il saldo tra entrate e uscite statali) e il Pil (la ricchezza complessivamente prodotta nel Paese) si è attestato nel 2010 all’8,6%, ben lontano dal 7,3% che Lisbona aveva “promesso” all’Unione europea nell’ambito del piano di risanamento dei conti lusitani.
· Se a questo si aggiunge la notizia che la Banca centrale portoghese ha abbassato le previsioni sul Pil 2011, prevedendo ora un calo dell’1,4% (è il terzo anno di recessione per il Paese), l’obiettivo concordato con l’Europa di portare il rapporto tra deficit e Pil al 4,6% nel 2011 e al 3% nel 2012 appare sempre più irraggiungibile. Tanto più che un piano di “austerità” per risanare i conti pubblici non appare affatto semplice da far accettare: è proprio su questo argomento che è caduto il governo portoghese la scorsa settimana.
· Che fare quindi con i bond portoghesi? Se guardiamo ai giudizi delle agenzie di rating, la situazione rasenta a malapena la sufficienza per Moody (che ha abbassato il giudizio da A1 a A3 il 16 marzo) ed è già a un livello rischioso per Fitch (che è passata da A+ a A- il 24 marzo) e per S&P (da BBB a BBB- ieri 30 marzo), che tra l’altro è più pessimista della Banca centrale portoghese stimando un calo del 2% per il Pil 2011.
· Ci sono inoltre da tenere in considerazione le importanti scadenze a cui il Paese deve far fronte nei prossimi mesi: a metà aprile e metà maggio Lisbona vedrà scadere titoli rispettivamente per 4,23 e 4,9 miliardi di euro. Importo di tutto rispetto, visto che rappresenta il 46% di tutte le emissioni previste per il 2011 (20 miliardi di euro). Ed è solo l’inizio: nei prossimi tre anni, il Portogallo dovrà rifinanziare più o meno la metà del suo debito attuale: le stime parlano di un importo tra 60 e 80 miliardi.
· Quanto costerà trovare nuovi finanziamenti? Il tasso del 6,5% ottenuto nell’asta del 7 febbraio appare ormai irraggiungibile; oggi il Tesoro ha annunciato aste per massimi 7 miliardi nel secondo trimestre (la prima asta mercoledì prossimo, per 750-1000 milioni di euro) ma il tasso che dovrà pagare sarà ben più elevato.
· Diventa quindi sempre più probabile un ricorso all’Efsf (European Financial Stability Facility), il fondo “salva-Stati” i cui finanziamenti costano “solo” il 5% circa, oppure all’Esm (European stability mechanism), il fondo “permanente” che dal 2013 sostituirà l’Efsf.
· L’eventuale ricorso a questi fondi significa però due cose: primo, è molto probabile una ristrutturazione del debito pubblico (ovvero un taglio a cedole e capitale) come “prerequisito” per ottenere i finanziamenti dei fondi “salva-Stati”. Ristrutturazione che, tra l’altro, sarebbe più facile da far “digerire” ai portoghesi (il 76% del debito pubblico è in mano a investitori esteri) rispetto a un piano di austerità “lacrime e sangue”. Secondo, il credito vantato da questi fondi è privilegiato rispetto ai creditori che detengono titoli di Stato: prima di poter rimborsare questi ultimi, Lisbona deve cioè essere in grado di restituire interamente i prestiti.
· Con queste prospettive, i prezzi attuali delle obbligazioni portoghesi (nella tabella qui sotto trovate quelle della nostra selezione) non giustificano più il rischio, diventato troppo elevato: il nostro giudizio su questi bond passa a rischioso, e il nostro consiglio è di venderli.
 
Isin
Scadenza
Cedola
Prezzo
PTOTENOE0018
15/06/2018
4,45
79,58
PTOTE3OE0017
15/10/2015
3,35
80,826
PTOTE6OE0006
15/10/2016
4,2
79,792
PTOTELOE0010
16/10/2017
4,35
78,43
 
E L’IRLANDA?
Anche Dublino non viaggia in buone acque: il rating di Fitch è BBB+, quello di S&P è A- e quello di Moody è Baa1, e non sono esclusi nuovi tagli dopo quelli arrivati tra dicembre e febbraio. I prezzi attuali sembrano tener già conto della probabilità di una ristrutturazione. Un appuntamento cruciale, tuttavia, sarà la pubblicazione, nelle prossime ore, degli stress test (le “prove di resistenza” in scenari negativi) delle banche irlandesi. È proprio il sistema finanziario, infatti, il tallone d’Achille dell’economia irlandese: da qui si capirà un po’ di più se, e quanto, lo Stato dovrà intervenire nei salvataggi e di conseguenza quanto ne saranno penalizzati i conti pubblici e quindi i titoli di Stato. Per ora il consiglio è mantenere, ma non escludiamo novità a brevissimo termine.

condividi questo articolo